Le dignitose caratterizzazioni di Otello Toso

Le dignitose caratterizzazioni di Otello Toso

Nella rubrica delle curiosità cinematografiche isolane, propongo all'attenzione del cinefilo il ritratto biografico dell'attore italiano Otello Toso che ad Ischia interpretò ben due film: "La scogliera del peccato" (1950) diretto da Roberto Bianchi Montero e quattro anni dopo "Lacrime d'amore", con l'esperta regia di Pino Mercanti.Ne "La scogliera del peccato" si distinse accanto al celebberrimo attore Gino Cervi in una storia drammatica, anche se di limitato rilievo artistico. L'esperienza cinematografica acquisita sul set ischitano ne fortificò il talento e non sfuggì, come scritto prima, all'attenzione del secondo regista, Pino Mercanti, che lo volle come perfetto comprimario in "Lacrime d'amore", dove diede una più sorvegliata misura delle proprie capacità.


Un giusto omaggio

Ed ecco la biografia di Otello Toso, quasi un giusto omaggio in merito alla sua partecipazione alle due pellicole realizzate ad Ischia, che la critica odierna pare avere quasi del tuttoo dimenticato. Nato a Padova il 22 febbraio 1914 e deceduto a Curtarolo (Padova) il 15 marzo 1966, terminati gli studi, sentendosi portato alla recitazione, partecipò anonimamente a qualche film, appena ventenne, per iscriversi poi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Si diplomò nel 1939 trovandoo subito ingaggi per una serie di film dove la sua figura longilinea, la sua ,maschia bellezza, la sua vaga somiglianza con Clark Gable che lo rese ideale a ruoli da seduttore beffardo e sornione, vennero messi in risalto da una serie di interessanti pellicole che lo videro sia in ruoli di protagonista che di secondo attore di rilievo. Attivissimo negli Anni Quaranta, Otello Toso si costruì una solida fama come "cattivo", ruolo a cui aderì perfettamente con cinica arroganza, dando il meglio di sè in pellicole come "Le due orfanelle" - dove sostenne il ruolo del perfido Giacomo - e in "Ridi, pagliaccio!" in cui interpretò un amante egoista. Continuò a proseguire su tale strada nel dopoguerra con rare pellicole importanti come "Gli egoisti" dove Bardem gli offrì il ruolo di un uomo onesto e dignitoso cercando di allontanarlo dal clichè dell'amante infido e sprezzante. Il resto, almeno nel cinema, non aggiunse molto alla sua fama.

Fonte:Biagio Di Meglio - www.ilgolfo.it