Ischia Film Festival ricorda Mario Monicelli

Ischia Film Festival ricorda Mario Monicelli

Il ricordo di Michelangelo Messina

L?ultimo grande regista di una generazione che ha determinato il successo internazionale del cinema italiano, si è spento Lunedì sera lanciandosi dal balcone dell?Ospedale S Giovanni in cui era ricoverato per un cancro in fase terminale. ?La grande guerra?, ?Il marchese del grillo?, ?Amici miei?, ?Un borghese piccolo piccolo?, ?Speriamo che sia femmina?, ?L?armata Brancaleone? solo per citare qualche capolavoro tra gli oltre 60 film che dal 1935 con ?I ragazzi della via Paal? al 2006 con le ?Rose del deserto?, ci ha regalato Mario Monicelli. L?ho conosciuto quando aveva 92 anni. Nel 2007 avrebbe dovuto partecipare all?Ischia Film Festival per presentare il suo film ?Le rose del deserto? e per ritirare il premio Plinius. Fu un?estate molto calda e proprio in quei giorni del festival si raggiunse un picco delle temperature. Così il suo medico gli sconsigliò vivamente il viaggio. Con i suoi amici Valentino Parlato e Gennaro Damato gli telefonammo dagli studi di Teleischia, promettendogli di recarci a consegnargli il premio personalmente a Roma ma lui rispose con grinta che avrebbe accettato e gradito la visita, ma che sicuramente avrebbe trovato un?altra occasione per venire di persona ad Ischia. Lo raggiunsi a Roma insieme ad una troupe che riprese la consegna del premio. Di lui mi ha subito colpito una vitalità impressionante. Si leggeva nei suoi occhi che riuscivano a catturare l?attenzione di tutti, nella sua voce fiera, nella dialettica determinata, nel suo corpo esile ma agile, invecchiato ma forte. E probabilmente sono state proprio quella forza e quella determinazione a fargli decidere di mettere fine alla sua vita quando si è reso conto di non poter più controllare la malattia. In quell?incontro a Roma gli chiesi cosa caratterizzava la commedia all?italiana, cosa l?avesse resa così amata e così rimpianta dal grande pubblico e lui rispose: ?Era divertente e il pubblico l?ha amata per questo. La gente va al cinema per divertirsi, in relazione ai personaggi, a quello che fanno, alle narrazioni. Poi, quello che la caratterizza e fa si che si chiami commedia all?italiana, è l?uso di questa ironia, di questo sarcasmo anche nei riguardi di avvenimenti che possono essere molto drammatici e in certi casi perfino tragici, ma devono essere letti in maniera ironica. Il trattamento cioè deve essere fatto in chiave di commedia. Oggi per quello che succede e ci capita sotto il naso, non si può fare ironia, semmai della denuncia o dell?invettiva? Aveva 95 anni Mario Monicelli. Un?età in cui si può dire liberamente tutto ciò che si pensa ?e lui lo faceva sempre. Lo fece anche quella sera di Luglio all?Ischia Film Festival , quando insieme a Paolo Villaggio partecipò agli ?Incontri di cinema? e tra una battuta e l?altra sul tema della politica, interruppe la spontanea risata del pubblico dichiarando: ?Ma cosa avete da ridere? La situazione è tragica! Non c?è nulla da ridere!?. Quasi non desiderava parlare del suo cinema. Sentiva il bisogno di portare l?attenzione generale sulla situazione italiana, quasi come per risvegliare dal sonno un paese che amava profondamente. Alla settima edizione del Festival ha presentato il suo ultimo lavoro ?Vicino al Colosseo c?è Monti? una dichiarazione d?amore al quartiere romano in cui viveva, ai suoi luoghi, alla sua gente ed alla possibilità di vivere, anche in una grande città, in rione a ?misura d?uomo?. Era membro del comitato d?onore dell?Ischia Film Festival di cui apprezzava la genuinità. Nel corso della serata di premiazione, quando a sua volta fu chiamato sul palco per premiare un giovane e bravo regista come Edoardo Winspeare, dichiarò che la forza del festival era l?essere puro, ?come i festival che si facevano una volta?. Era una persona semplice, nonostante la sua grandezza artistica, amava stare in compagnia di altrettante persone semplici e discutere di cinema, di attualità e dei giovani, nei quali credeva molto e ai quali affidava la responsabilità di rivoluzionare questa società. Si era schierato contro i tagli alla cultura e all?istruzione Mario Monicelli ed è morto mentre migliaia di giovani hanno invaso Roma per manifestare contro la riforma che vuole tagliare fondi alle università. Forse la rivoluzione che lui auspicava è cominciata. Forse dalla Casa del Cinema dove oggi gli si porge ultimo saluto egli sta ammirando quella protesta, quella forza del pensiero giovane che può realmente cambiare le cose. Ha vinto numerosi premi ma, come spesso accade ai più grandi, nessun Oscar. Voglio ricordarlo con le parole che pronunciò a Venezia ritirando il Leone d?oro alla carriera: ?Il cinema non morirà mai! Ormai e nato e non può più morire. Potranno morire le sale cinematografiche ?ma di questo, non me ne frega niente!?

Fonte - Ischia Film Festival