Ad Ischia torna Ipomea del Negombo dal 22 al 24 maggio

Ad Ischia torna Ipomea del Negombo dal 22 al 24 maggio

Il giorno 22, 23 e 24 maggio 2015 avra? luogo la tredicesima edizione di Ipomea del Negombo, mostra mercato di piante rare ed inconsuete della fascia temperata calda. L?apertura e? venerdi? 22 maggio dalle ore 15.00 alle 20.30, sabato e domenica dalle ore 10.30 alle 20.30. La mostra si svolgera? nel Parco Botanico Idrotermale del Negombo, nell?Isola d?Ischia. La principale isola del golfo di Napoli, e? abitata da 60.000 residenti; con 600.000 arrivi e 6.000.000 di presenze all?anno, rappresenta il piu? importante polo turistico di tutta l?Italia meridionale. La scelta di Ischia offre questi interessi botanici ad un grande bacino di utenza: Napoli, la costiera sorrentina, la costa d?Amalfi e le isole del golfo sono infatti ricchissime di giardini e terrazze ideali ad ospitare le piante coltivate dai nostri espositori. Oggi vogliamo circondarci di cose belle anche nella loro semplicita?, belle perche? utili, belle da vedere, da toccare, da usare, da contemplare. C?e? nell?aria una rinnovata sensibilita? verso quei concetti e quei valori che fanno capo alla gentilezza e alla profondita? del sentire, ad una dolcezza e leggerezza di modi, all?emozione e valorizzazione di sentimenti, al rapporto complice con il proprio corpo e con il territorio. E? questo che si suole chiamare senso di appartenenza e amore per il luogo. E da noi l?attaccamento al territorio e? un legame che rimanda direttamente alla cultura del gusto e alla propensione all?arte che hanno fatto grande il nostro paese. A tutto cio? appartiene il tempo rallentato cosi? consono ai paesi del Sud dell?Europa, ai paesi del Mediterraneo, a cui apparteniamo. E appunto di appartenenza parla tutto cio?. Bellezza come stile di vita, piaceri dei sensi, gusto e riscoperta del paesaggio e dei sapori genuini, curiosita? per le storie, le narrazioni, di cui le cose sono portatrici, altro non sono che gli aspetti piu? evidenti di un rinnovato bisogno di avere radici, di ritrovare il rapporto con i luoghi: radici in una terra solida perche? ha i ritmi lenti e sa aspettare, stagione dopo stagione il fiorire dei fiori dell?amore. Ecco e? tutto cio? che ha voluto e vuole continuare ad essere Ipomea, superato il suo decennale. Cio? che la caratterizza e? infatti il carattere amatoriale, quindi l?amore e il gusto per la collezione di cio? che e? prezioso perche? e? bello o perche? raro e unico o perche? e? da proteggere o da preservare essendo in estinzione o di cio? che appartiene alla nostra storia e memoria e struttura i nostri luoghi. Ipomea e? una mostra-mercato ma non e? moda del verde ne? marketing, vuole essere affermazione della cultura e del senso del luogo attraverso il mondo delle piante, delle essenze e dei prodotti naturali che da essi derivano. Cosi? frutti antichi, piante rare ed inconsuete o esotiche si incontrano con ulivi e agrumi. Le piante aromatiche aprono ai sensuosi mondi degli odori e i frutti in estinzione si incontrano con gli agrumi, che dominano i nostri paesaggi con le conifere i lecci i corbezzoli e i carrubi dei nostri boschi, e con le rose e le orchidee che rendono incantati i nostri giardini. Alla mostra-mercato partecipano vivaisti altamente specializzati in collezioni botaniche, espositori, associazioni di categoria, singoli amatori, un mondo vario che ci fa vedere i molteplici volti dell?universo ?verde?, che costituiscono una presenza e una realta? sempre piu? importanti negli scenari che oggi ripensano il territorio e il paesaggio e i nuovi modi di vita. La mostra si svolge in un luogo ?edenico? il parco idrotermale del Negombo che e? anche un giardino dell?arte, curato dal paesaggista Ermanno Casasco, il giardino diventa l?emblema dell?abitare nel segno della bellezza. Ipomea del Negombo vuol dunque stimolare una nuova sensibilita? e un nuovo atteggiamento di affezione e responsabilita? verso la natura e il territorio rintracciando in esso la memoria della millenaria arte contadina che per prima ha strutturato il paesaggio. A cio? danno un contributo fondamentale le collaborazioni concordate di volta in volta con gli Orti Botanici, che del sapere e della memoria di questo mondo sono depositari e protagonisti, con Seminari di approfondimento e Mostre.