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Eventi 2011 - Violenzo Monologhi di e con Enzo Boffelli regia di Eduardo Cocciardo

Eventi 2011 - Violenzo Monologhi di e con Enzo Boffelli regia di Eduardo Cocciardo

L'edizione 2011 dell'IschiaTeatroFestival sarà aperta da Violenzo, la raccolta di monologhi che segna la rinascita teatrale di Enzo Boffelli. L'appuntamento è per il 5 e 6 febbraio alle ore 20.30 presso la Sala Congressi "A.Rizzoli" a Lacco Ameno. Per questo spettacolo Boffelli si avvale della preziosa collaborazione di un professionista di origini isolane, Eduardo Cocciardo, attore ed autore che il 12/13 febbraio porterà al festival un altro interessante spettacolo, Due autori in cerca di Troisi (con lo stesso Cocciardo e Giuseppe Gifuni). Con Violenzo, Boffelli si cimenta per la prima volta in uno dei generi teatrali più difficili, il monologo. Esercizio interpretativo che diventa ancora più ostico se inserito all'interno di una raccolta, ossia di un contenitore drammaturgico che invita ad una lettura contestuale e dunque non limitata al singolo pezzo. Per un attore che viene da un'esperienza di compagnia, salire adesso sul palco da solo e tentare di attirare l'attenzione dell'uditorio senza l'ausilio di una vera e propria narrazione, di una scenografia, di tutti quegli elementi su cui si fonda il teatro di prosa, rappresenta una sfida davvero importante. Una sfida coraggiosa. Ma che nasconde un messaggio da non sottovalutare: la lotta per un teatro stabile ad Ischia deve andare di pari passo con la voglia di sperimentare. Quando il teatro si fossilizza su forme immediatamente riconoscibili perde il suo valore più grande: la sperimentazione. L'arte del rischio. Dell'acrobazia. Quelli di Violenzo sono perlopiù monologhi comici, ma legati ad una comicità che non ha nulla a che vedere con quella attualmente in voga in televisione. Affondando le radici nella tradizione per guardare al futuro, ciascun pezzo accenna ad una microstoria sociale.

I personaggi I personaggi, presi in prestito da quella normalità che spesso fatichiamo ad accettare, sono stati catapultati sul palcoscenico della vita per urlare, borbottare, sentenziare la loro cinica, rabbiosa, violenta visione del mondo. Il risultato è una scrittura cabarettistica confezionata ad arte per il pubblico isolano, che potrà riconoscersi in molte tematiche affrontate dall'attore. E questo è uno degli aspetti più importanti di Violenzo: offrire al pubblico la possibilità di immedesimarsi. Prima ancora di possedere una struttura teatrale, Ischia dovrebbe dotarsi di nuove forme di linguaggio, capaci di rispecchiare la nostra attualità. Il teatro dovrebbe essere la carta d'identità di un paese. Ma cosa succede quando questa carta d'identità è scaduta da secoli? Se non la si rinnova si rischia di perdere il senso della propria cultura, si sbanda nella ripetitività, nell'emulazione, per affogare infine in quello stato depressivo che sembra attanagliarci tutti, impedendoci di reagire, di denunciare le ingiustizie che sgretolano la nostra libertà. Ecco, aldilà di quelli che saranno i risultati artistici - siamo certi già di ottimo livello - lo spettacolo di Enzo Boffelli va sostenuto soprattutto per questo incitamento alla violenza pulita della parola, per questo tentativo di risvegliare le troppe coscienze assopite, di riesumare quel teatro di denuncia che da troppo tempo manca sui palcoscenici nazionali. Il cabaret televisivo ha tutt'altri obiettivi. In alcuni casi parte con l'idea di sovvertire, di denunciare, di rompere certi schemi, ma è condannato ad affondare in un calderone che mescola tutto e il contrario di tutto. In teatro, la forza eversiva della forma-denuncia è prerogativa dei soliti, grandi noti (i vari Fo, Benigni, Bergonzoni, Paolini, e pochi altri). Ma questi vanno in scena una volta ogni tanto, e persino nelle grandi città il teatro non fa che ripresentare le solite storielle senza mordente (amate dalla politica dominante perché incapaci di colpire a fondo).

Uno spettacolo vulcanico Come il suo interprete, Violenzo è uno spettacolo vulcanico, dirompente, sperimentale nella misura in cui cerca di evadere dai soliti schemi. E l'IschiaTeatroFestival segnerà solo la prima tappa di una ribellione che, ne siamo certi, continuerà a deflagrare negli ovattati corridoi del teatro isolano.