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Mariolino Capuano
Nei primi anni '80, Mariolino Capuano riprende a disegnare con l'inchiostro di china, i pastelli a cera, paesaggi con un'apparenza di surrealismo, ma i circuiti di esercitazione (sperimentazione) sono vari e molteplici, sia tecnicamente che espressivamente. Si orienta ai colori acrilici, e cerca di padroneggiarli ai propri fini. Nel 1984, la partecipazione a rassegne, a premi che vince o in cui si piazza ai primissimi posti e negli anni successivi varie mostre personali. La pittura di Mariolino si presenta sempre più nitida e meticolosa, caratterizzata da accuratezza e minuziosità, quasi ad evidenziare un verismo-non verismo, intrigante sia per una lettura d'approccio innocente, sia per qualsivoglia tentativo d'immedesimazione con l'artista. La sua iconografia è insolita e sconcertante, in un certo senso svincolata dall'arte contemporanea, ma chiara espressione delle ansie e delle inquietudini della mente umana. "Pinocchio", motivo ricorrente, costituisce un pretesto che lo aiuta a nutrire il suo repertorio iconografico per una pertinente osservazione della realtà. Infatti, le sue creazioni rivelano un'acuta sensibilità naturalistica, sia nell'apparenza delle cose che nel colore, quasi a evidenziare una sorta di "genealogia" inconscia con lui grande maestro del passato, anch'egli un grande "indipendente": Hieronyimus Bosch" (Maria Mennella).
La Rassegna di Ischia - www.larassegnadischia.it
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A Forio vive e lavora in solitudine (ma con gli occhi aperti su tutto quel che succede) il pittore Gino Coppa.
Naturalistici, per così dire, e tuttavia gravidi di allusioni, di corrispondenze profonde.
Nel variegato panorama della pittura isolana Raffaele Iacono s'inserisce come esponente della tendenza.
'Eroma' (Mario Di Meglio), nasce ad Ischia nel 1981 in una famiglia di modesta caratura.
La sua pittura è spesso provocatoria, sfiora la satira. La descrizione è precisa, meticolosa, senza trascurare i particolari nel disegno.
Federico De Angelis riusciva ad usare la tempera all'aperto, operazione difficoltosa e appena fattibile.
Raffaele Di Meglio dipinge e scolpisce come uno Zarathustra fuori tempo, un Gesù in ritardo, un Messia senza udienza.
La libertà di espressione è totale, si riprende in autoritratti grotteschi, melanconici, allegri, sornioni.
Le anime che pulsano nel marmo di De Angelis vivono di infinita armonia e rispettosa intimità.
Nato a Ischia, il mare gli rivelò ben presto la sua eterna bellezza sonante.